L’artrite reumatoide (AR) è una malattia cronica infiammatoria che colpisce principalmente le articolazioni, ma può interessare anche altri tessuti e organi del corpo. Questa patologia è caratterizzata da un’infiammazione persistente della membrana sinoviale, il tessuto che riveste le articolazioni.
Che cos’è l’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune, il che significa che il sistema immunitario, che normalmente protegge l’organismo dalle infezioni, comincia a “confondere” le cellule sane con elementi dannosi, attaccando quindi i tessuti propri del corpo. Nell’AR, il sistema immunitario aggredisce le articolazioni, causando infiammazione e danni progressivi. L’infiammazione è una risposta naturale del corpo a lesioni o infezioni, ma nell’AR questa risposta è inappropriata e continua, portando a danni a lungo termine.
Le articolazioni colpite
Le articolazioni maggiormente colpite dall’AR sono quelle piccole, come quelle delle mani e dei piedi, ma la malattia può estendersi anche a gomiti, spalle, ginocchia e fianchi. Una caratteristica distintiva dell’AR è la sua natura simmetrica: se una mano è colpita, è probabile che anche l’altra mano sviluppi sintomi simili.
Il ruolo della sinovia e il pannus
La sinovia è la membrana che riveste le articolazioni e produce un fluido lubrificante che aiuta i movimenti articolari senza attrito. In una persona affetta da AR, la sinovia diventa spessa e infiammata. Questo ispessimento è dovuto alla proliferazione delle cellule sinoviali e all’infiltrazione di cellule del sistema immunitario come i linfociti T, i linfociti B e i macrofagi. Queste cellule producono sostanze che perpetuano l’infiammazione e stimolano ulteriormente la crescita del tessuto sinoviale.
Il tessuto infiammato e cresciuto, chiamato pannus, invade e distrugge le cartilagini e l’osso sottostante. La cartilagine è il tessuto che copre le estremità delle ossa, permettendo loro di muoversi agevolmente l’una contro l’altra. La distruzione della cartilagine porta al dolore, alla rigidità e alla deformità delle articolazioni.
Fattore reumatoide e complessi immuni
Una delle scoperte fondamentali nell’AR è stata l’identificazione del “fattore reumatoide” (FR), un autoanticorpo che attacca le proprie immunoglobuline (IgG), un tipo di proteina del sistema immunitario. Circa l’80% dei pazienti con AR è positivo al fattore reumatoide, che è associato a una forma più aggressiva della malattia. Questo autoanticorpo forma complessi immuni che attivano il sistema del complemento, un gruppo di proteine che stimolano ulteriormente l’infiammazione e attirano cellule infiammatorie nelle articolazioni, aggravando il danno articolare.
Il ruolo dei linfociti T
I linfociti T sono un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario. Nell’AR, i linfociti T si infiltrano nella sinovia e contribuiscono alla perpetuazione dell’infiammazione. Queste cellule riconoscono come “estranei” alcuni componenti delle articolazioni e attivano altre cellule del sistema immunitario, amplificando la risposta infiammatoria.
Studi genetici hanno dimostrato che alcune persone hanno una predisposizione genetica all’AR, legata a particolari varianti di geni chiamati HLA-DR. Questi geni sono parte del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC), un gruppo di geni che regola la risposta immunitaria del corpo. Le persone con determinate varianti HLA-DR hanno un rischio maggiore di sviluppare l’AR.
Citochine e infiammazione
Le citochine sono piccole proteine che le cellule del sistema immunitario usano per comunicare tra loro. Nell’AR, alcune citochine, come il TNF-α e l’IL-1, sono prodotte in quantità elevate e sono responsabili della perpetuazione dell’infiammazione. Queste citochine stimolano ulteriormente le cellule immunitarie a produrre altre sostanze infiammatorie e a degradare il tessuto articolare.
Osteoclasti e danno osseo
Gli osteoclasti sono cellule che distruggono l’osso vecchio per permettere la formazione di nuovo osso. Nell’AR, le citochine infiammatorie stimolano gli osteoclasti a distruggere l’osso in modo eccessivo, portando a erosioni ossee, che sono un segno distintivo della malattia. Queste erosioni indeboliscono le ossa e possono portare a fratture e deformità articolari.
L’Artrite Reumatoide come malattia simile a un tumore
Una caratteristica dell’AR è che, in alcuni aspetti, si comporta come una malattia simile a un tumore. Ad esempio, le cellule sinoviali nell’AR possono crescere in modo incontrollato, come le cellule tumorali, invadendo e distruggendo i tessuti circostanti. Inoltre, alcuni studi hanno trovato mutazioni genetiche nelle cellule sinoviali dell’AR, simili a quelle osservate nelle cellule tumorali.
Autoanticorpi e complessi immuni
Nell’AR, oltre al fattore reumatoide, sono stati identificati altri autoanticorpi, come quelli diretti contro il collagene di tipo II, una proteina presente nella cartilagine. Questi autoanticorpi possono legarsi al collagene e formare complessi immuni che attivano ulteriormente il sistema del complemento, aggravando l’infiammazione e il danno articolare.
Il sistema immunitario innato
Oltre alla risposta immunitaria adattativa, che coinvolge i linfociti T e B, l’AR coinvolge anche il sistema immunitario innato, la parte del sistema immunitario che risponde rapidamente alle infezioni e agli stimoli dannosi. Alcune cellule del sistema immunitario innato, come i macrofagi e le cellule dendritiche, sono attivate nell’AR e contribuiscono alla produzione di citochine infiammatorie.
Conclusione
L’artrite reumatoide è una malattia complessa che coinvolge molteplici componenti del sistema immunitario: l’interazione tra fattori genetici, ambientali e immunologici porta allo sviluppo e alla progressione della malattia.
Il Protocollo Coimbra, sviluppato dal neurologo brasiliano Dr. Cicero Galli Coimbra, è un trattamento innovativo che utilizza dosi elevate di vitamina D per modulare il sistema immunitario e trattare malattie autoimmuni, inclusa l’artrite reumatoide (AR). Il Colecalcìciferolo (vitamina D), infatti, svolge un ruolo cruciale nella regolazione del sistema immunitario, e il Protocollo Coimbra sfrutta questa proprietà per ridurre l’infiammazione e l’autoimmunità che caratterizzano l’AR.
Somministrando dosi personalizzate di vitamina D, monitorate attentamente attraverso controlli regolari, il protocollo mira a riequilibrare l’attività immunitaria, limitando l’aggressione alle articolazioni e migliorando i sintomi associati alla malattia. Molti pazienti con AR hanno riportato un miglioramento significativo della qualità della vita, con una riduzione del dolore, della rigidità articolare e dell’infiammazione, grazie al Protocollo Coimbra.