La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica e sistemica che colpisce prevalentemente il tratto gastrointestinale, ma può presentare anche manifestazioni extraintestinali e disturbi immunitari associati. È una condizione recidivante, il cui decorso è spesso imprevedibile e caratterizzato da episodi di riacutizzazione alternati a fasi di remissione.La complessità della malattia risiede non solo nella variabilità clinica, ma anche nelle sue cause immunitarie profonde, legate a disfunzioni del sistema immunitario che attacca erroneamente il tessuto intestinale, provocando infiammazione cronica.
Presentazione clinica
Dal punto di vista clinico, la malattia di Crohn può coinvolgere qualsiasi parte dell’apparato digerente, dalla bocca fino all’ano, ma colpisce più frequentemente l’ileo e il colon. Le lesioni intestinali si presentano in modo segmentario, con aree di infiammazione che si alternano a tratti di mucosa sana.
I sintomi più comuni includono:
- Dolore addominale: particolarmente nella zona inferiore destra dell’addome, soprattutto in caso di coinvolgimento dell’ileo.
- Diarrea cronica: può essere persistente, talvolta accompagnata da sangue o muco.
- Perdita di peso e malassorbimento: dovuti a una ridotta capacità di assorbire i nutrienti.
- Febbre e affaticamento: tipici nelle fasi di infiammazione acuta.
Alcuni pazienti possono anche sviluppare manifestazioni extraintestinali, come artrite, problemi cutanei (ad esempio pioderma gangrenoso o eritema nodoso), e manifestazioni oculari (uveiti o episcleriti).
Dal punto di vista diagnostico, la conferma della malattia avviene tramite esami di laboratorio, colonscopia con biopsia, e metodi di imaging avanzati come la risonanza magnetica enterografica(MRE) e la tomografia computerizzata(CT).
Cause immunitarie della malattia di Crohn
Alla base della malattia di Crohn vi è una disregolazione del sistema immunitario, che reagisce in maniera inappropriata contro il microbiota intestinale e i tessuti dell’apparato digerente. Questo processo immunitario è sostenuto da una complessa interazione tra l’immunità innata e adattativa, che insieme contribuiscono a perpetuare l’infiammazione cronica.
Immunità innata e microbiota
Il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute intestinale e nell’inibizione delle infiammazioni. Tuttavia, nei pazienti con malattia di Crohn si osserva una riduzione della diversità del microbiota, con una diminuzione significativa di alcuni batteri benefici, come il Faecalibacterium prausnitzii, noto per le sue proprietà antinfiammatorie.
Il microbiota alterato non è l’unica causa dell’infiammazione. Il problema è aggravato dalla compromissione della barriera intestinale, che consente il passaggio di batteri e antigeni nella lamina propria. Questa situazione scatena una risposta immunitaria eccessiva, con attivazione delle cellule immunitarie che innescano l’infiammazione.
Immunità adattativa
Il sistema immunitario adattativo svolge un ruolo chiave nel perpetuare l’infiammazione cronica nella malattia di Crohn. Questo è dovuto a uno squilibrio tra cellule T helper (Th1 e Th17), che stimolano l’infiammazione, e le cellule T regolatorie (Treg), il cui compito è sopprimere le risposte immunitarie eccessive.
Le cellule Th1 e Th17, in condizioni normali, sono essenziali per difendere la mucosa intestinale da patogeni come batteri, virus e funghi. Tuttavia, nella malattia di Crohn, queste cellule diventano iperattive, producendo elevate quantità di citochine pro-infiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale (TNF-α), l’interferone γ (IFN-γ) e l’interleuchina 17 (IL-17). Questo processo infiammatorio è esacerbato dall’incapacità delle cellule Treg di bilanciare l’attività delle cellule pro-infiammatorie, portando così a un’infiammazione persistente e dannosa.
Alterazioni cellulari e disfunzione della barriera
Un altro fattore cruciale nella malattia di Crohn è la disfunzione delle cellule di Paneth, che sono fondamentali per la protezione della mucosa intestinale. Queste cellule producono peptidi antimicrobici, ma nei pazienti affetti da Crohn, le cellule di Paneth possono presentare anomalie, compromettendo la difesa contro i microrganismi intestinali. La ridotta funzionalità delle cellule di Paneth può contribuire a un aumento della permeabilità intestinale, permettendo a batteri e antigeni di penetrare negli strati più profondi della mucosa e aggravando l’infiammazione.
Conclusioni
La malattia di Crohn è una patologia complessa, caratterizzata da una risposta immunitaria alterata e una compromissione del microbiota e della barriera intestinale. Mentre le terapie convenzionali si concentrano sulla gestione dei sintomi, il Protocollo Coimbra agisce sulle cause immunitarie della malattia, modulando la risposta immunitaria attraverso l’uso di alte dosi di vitamina D.
Grazie alla sua azione diretta sui meccanismi infiammatori, il Protocollo Coimbra rappresenta una promessa per il trattamento a lungo termine della malattia di Crohn, riducendo l’infiammazione e migliorando la qualità di vita dei pazienti.