La Sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune che colpisce principalmente le ghiandole esocrine, causando sintomi come secchezza oculare e orale, ma può anche coinvolgere altri organi, dando luogo a manifestazioni cliniche più complesse. Oltre a esplorare le caratteristiche cliniche della malattia e le cause immunitarie che ne sono alla base, parleremo di come il Protocollo Coimbra sia capace di affrontare la patologia alla radice.
Manifestazioni cliniche della sindrome di Sjögren
La sindrome di Sjögren è nota soprattutto per la sindrome sicca, caratterizzata da xerostomia (secchezza della bocca) e xerofthalmia (secchezza oculare). Questi sintomi, apparentemente banali, possono compromettere significativamente la qualità della vita. La secchezza oculare si manifesta con sensazioni di bruciore, prurito e quella fastidiosa sensazione di “sabbia negli occhi”, mentre la secchezza della bocca rende difficile la deglutizione, la masticazione e la parola, aumentando il rischio di carie e infezioni orali.
Tuttavia, non tutti i pazienti con sindrome di Sjögren si limitano a questi sintomi. Un numero considerevole di individui presenta manifestazioni sistemiche, come stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari, gonfiore delle ghiandole salivari e, nei casi più gravi, coinvolgimento di organi interni come i polmoni, i reni e il sistema nervoso. È importante sottolineare che la malattia può evolvere lentamente, con i sintomi che peggiorano nel tempo, e può richiedere anni prima di essere diagnosticata correttamente.
Linfomi: una complicanza grave della sindrome di Sjögren
Una delle complicanze più gravi della sindrome di Sjögren è lo sviluppo di linfomi non-Hodgkin a cellule B, che si verificano nel 5-7% dei pazienti, solitamente entro dieci anni dalla diagnosi. I linfomi possono manifestarsi come un ingrossamento persistente delle ghiandole salivari, specialmente delle parotidi, ma possono anche svilupparsi in altre sedi, sia nodali che extranodali, come stomaco, polmoni, fegato e milza.
Le cause immunitarie della sindrome di Sjögren
La causa scatenante della sindrome di Sjögren risiede in un malfunzionamento del sistema immunitario, che attacca erroneamente le ghiandole esocrine del corpo, come quelle salivari e lacrimali. Questo attacco è mediato da linfociti T e B, che penetrano nelle ghiandole, provocando infiammazione cronica e danno tissutale. Il risultato è una progressiva riduzione della funzione delle ghiandole, che porta alla secchezza tipica della malattia.
Un aspetto cruciale di questa patologia è la produzione di autoanticorpi, come gli anti-SSA/Ro e anti-SSB/La, che non solo sono marcatori diagnostici, ma giocano un ruolo attivo nel perpetuare l’infiammazione e il danno tissutale. Questo processo autoimmune non è limitato alle ghiandole esocrine, ma può estendersi ad altri tessuti, spiegando così la varietà di sintomi sistemici osservati nei pazienti con Sjögren.
Il Protocollo Coimbra: un approccio alla radice dell’autoimmunità
Mentre la gestione convenzionale della sindrome di Sjögren tende a concentrarsi sul trattamento sintomatico, come l’uso di lacrime artificiali o creme idratanti, questi approcci non risolvono la causa alla base della malattia. Qui entra in gioco il Protocollo Coimbra, un metodo terapeutico che va a ridurre l’attacco autoimmune direttamente alla radice, modulando il sistema immunitario con alte dosi di vitamina D.
La vitamina D ha potenti effetti immunomodulanti; essa regola l’attività dei linfociti, riducendo l’infiammazione e prevenendo l’attacco autoimmune contro i tessuti del corpo, comprese le ghiandole e la cute. A differenza delle terapie topiche con creme al cortisone, che agiscono solo sui sintomi locali senza interferire con il processo autoimmune sottostante, il Protocollo Coimbra mira a ristabilire l’equilibrio immunitario, diminuendo la progressione del danno tissutale.
Conclusione
La sindrome di Sjögren è una malattia complessa che richiede un approccio terapeutico globale, capace di affrontare sia i sintomi che le cause immunitarie alla base della malattia. Mentre i trattamenti convenzionali offrono un sollievo temporaneo, il Protocollo Coimbra rappresenta la strategia per chi desidera andare oltre il semplice trattamento sintomatico, mirando a ridurre l’attività autoimmune e migliorando non solo la qualità della vita, ma anche l’evoluzione a lungo termine della malattia.